Au grand galop de l’Apocalypse
C’est l’un des plus grands romans italiens du XXe siècle, retraçant l’histoire de la péninsule de 1940 à 1974 sur fond de guerre totalitaire et de déchristianisation. Le Cheval rouge d’Eugenio Corti est réédité.
C’est l’un des plus grands romans italiens du XXe siècle, retraçant l’histoire de la péninsule de 1940 à 1974 sur fond de guerre totalitaire et de déchristianisation. Le Cheval rouge d’Eugenio Corti est réédité.
Publié en 1983, après onze ans d’écriture, ce Guerre et Paix italien, comme on l’a qualifié, reprend des thèmes abordés dans deux chroniques, rédigées par l’auteur, immédiatement après la guerre: La plupart ne reviendront pas (1947), «Journal de vingt-huit journées dans une poche sur le front russe, hiver 1942-43», et Derniers Soldats du roi (1951), qui relate la campagne du Corps italien de libération.
Ritorna con una nuova veste grafica L’isola del Paradiso di Eugenio Corti che rievoca la vicenda dell’ammutinamento del Bounty, quando un pugno di marinai ribelli cercò di riprodurre il paradiso in terra vivendo in assoluta libertà su una sperduta isola tropicale.
Il suo compito è dunque quello di consegnare al lettore non una pagina qualsiasi ma un’opera d’arte. Egli non copia la realtà, non la fotografa, ma la rende vera perché, attraverso le sue parole, suscita un’idea, un’emozione, un piacere, invitando a cogliere il legame profondo con il suo creatore. Egli ricrea il vero perché lo imita, esprimendo l’anima delle cose e delle persone descritte o presentate; pertanto, i suoni, i colori, le forme generate nella mente del lettore ridanno vita a ciò che viene rappresentato. Eugenio ricostruisce il rapporto tra la materia e la forma, ossia tra il sensibile e l’intellegibile. E’ una verità che porta alla bellezza e, a sua volta, è una bellezza che rimanda alla verità. Possiamo così riassumerla nel grande assunto aristotelico-tomistico: nel particolare si trova l’universale.
Eugenio Corti narra le vicende personalmente vissute durante la ritirata italiana del 1942-43 in Russia, per bocca del suo personaggio Michele Tintori, sottotenente di artiglieria, che aveva scelto di essere inviato sul fronte russo per verificare coi suoi occhi le meraviglie del “paradiso” sovietico.