Un Nobel per la Brianza

Ho iniziato a leggere «Il Cavallo Rosso» pochi giorni prima di incontrare Eugenio Corti. Per intervistarlo («Dopo le nove di sera, perché di giorno lavora», mi dice il presidente del Comitato che ha candidato Eugenio Corti al Nobel, Sergio Mandelli) è stato necessario andare a Besana, nella «sua» Brianza. Mentre sono in macchina, penso alle prime pagine del suo libro più importante e mi viene in mente la prefazione di Vittorino Andreoli a un libro lontano anni luce dal «Cavallo» di Corti, «Dracula» di Bram Stoker. Andreoli scrive che quando il lettore ripone il libro in uno scaffale «gli sembra quasi di separarsi da una cosa in cui egli stesso è entrato e se ne può allontanare solo sapendo che il libro è lì ad aspettare e lo si può rileggere in ogni momento.

Un progetto dedicato a Eugenio Corti

Lunedì 8 novembre a Besana Brianza presso l’abitazione dello scrittore Eugenio Corti, è stato presentato il progetto Il Cavallo Rosso, con finalità di promozione e valorizzazione sia della sua produzione letteraria sia dei territori briantei, scenario principale delle sue opere.

Una giornata in casa Corti

Il mio viaggio era cominciato molto presto quella mattina. Partivo dalla provincia genovese e mi si prospettavano oltre 4 ore di viaggio.

L’ultimo treno, quello che mi doveva condurre alla meta, era così piccolo da sembrare quello delle bambole. Le stazioncine, numerose come i sassolini di Pollicino, si susseguivano in un paesaggio autunnale dai colori caldi. Allontanandomi dalla grande città, la mia mente andava ad Ambrogio e Michele che avevano percorso la stessa linea per raggiungere la Cattolica a Milano. Cercavo di ritrovare nel paesaggio i loro pensieri, di seguire il corso del Lambro che in Brianza negli anni ’40 era limpido e trasparente prima d’intorbidirsi in città.

Finalmente arrivò il mio turno di scendere e notai subito un unico uomo, ma anche un uomo unico, come presto avrei verificato, che mi attendeva.

Alto, ritto nel suo tranquillo cappotto blu, con il viso e le maniere di altri tempi, si avvicinò tendendomi la mano. Era Eugenio Corti e con quella stretta di mano iniziò un incontro per me indimenticabile.

Il cavallo rosso

Le cheval rouge

Il ne s’agit pas là que d’un gros roman mais surtout d’un très grand roman et qui plus est d’un très grand roman catholique. Publié pour la première fois en Italie en 1983, Le cheval rouge vient d’être traduit en français. Ce Cheval rouge c’est celui de l’Apocalypse. “Sortit alors un autre cheval rouge feu; à celui qui le montait fut donné le pouvoir de bannir la paix de la terre pour faire s’entre-tuer les hommes. Et on lui donna une grande épée” (Apoc. VI, 4).

Corti, convegno internazionale a Monza

Prosegue la campagna di sostegno alla candidatura di Eugenio Corti al Nobel per la letteratura. Il nostro giornale sostiene l’iniziativa promossa dalla Associazione culturale internazionale Eugenio Corti (Aciec, sul cui sito si trovano le modalità di adesione) e del Comitato sorto all’uopo. Il respiro dell’iniziativa, che già trova consensi fuori della Brianza, ora si allarga decisamente all’Europa. Il 15 novembre in Villa reale la candidatura avrà rilevanza internazionale, grazie ad un convegno promosso dall’assessore provinciale alla cultura Enrico Elli.