Processo e morte di un Edipo che si chiama Stalin

Senza attendere l’epilogo, a chiarire i propositi del Corti contribuivano qua e là accenni per così dire corali, i quali pongono Stalin e i suoi antagonisti su un piano che supera la polemica spicciola a vantaggio di una verità non soltanto politica. La solitudine alla quale è condannato ogni despota assoluto, e la dialettica della tirannia (la quale non può non tener fede alle premesse donde scaturisce) meglio che giustificare il discorso di Stalin, a volte troppo disteso e insistito, esprimono la tragicità di una condizione di oggi in tutto simile alla condizione di ieri e di sempre.

Guerra e pace in Brianza

Ci sono culture che danno il meglio di sé quando volgono al tramonto. Ne possono nascere capolavori – d’arte figurativa o di letteratura, non importa – che sembrano provvidenzialmente voluti per trasmettere alle nuove culture emergenti la sintesi di un mondo di valori. Come messaggi in una bottiglia lanciati da un Titanic ormai in difficoltà; o capsule inviate nello spazio perché qualcuno, in un altro pianeta, le raccolga e sappia. Potrebbe essere questa la chiave di lettura di un libro straordinario uscito tre mesi fa a Milano e destinato, a parere di chi lo ha letto, a restare nella storia della nostra letteratura.

Eugenio Corti all’Università di Pavia

Lunedì 5 dicembre 2016 alle ore 21.00 Paola Scaglione, biografa e studiosa di Eugenio Corti, interverrà ad un incontro dal titolo “Eugenio Corti (1921 – 2014). Le ragioni del vivere, le ragioni dello scrivere”.

La guerra e la pace in un religioso romanzo di famiglie

Il romanzo di Eugenio Corti “Il cavallo rosso”, (edizione Ares, Milano) fa compiere al lettore un’esperienza del tutto inusuale, tanto è il suo distacco dal mondo dei valori corrente, così diffuso, fino ad apparire addirittura ovvio, nella narrativa del nostro tempo.