Eugenio Corti

Eugenio Corti, un caso letterario

Il piacere della lettura è dato anche dal fatto che, accanto a personaggi di fantasia ma fortemente autobiografici, ci sono personaggi realmente esistiti: si tratta quindi di un romanzo storico, che si può leggere come un affresco degli anni centrali del Novecento così come “I promessi sposi” di Manzoni servono per capire il Seicento. Ho citato il Manzoni non a sproposito, perché molti paragonano questo libro al capolavoro manzoniano, così come altri, forse più correttamente, citano “Guerra e pace” di Tolstoi e il nostro Vescovo Maggiolini scomoda “Il mulino del Po” di Bacchelli. Romanzi importanti, fondamentali, tali da far sembrare irriverente il paragone a chi non ha letto l’opera di E. Corti, mentre sono naturali e quasi obbligatori per quanti hanno affrontato le sue pagine.

L'isola del paradiso

Più di un fumetto

In una splendida isola fuori dal mondo, nel Pacifico sud-occidentale. Un pugno di marinai britannici disposti a tutto pur di vivere senza regole e imposizioni. Il mito della libertà di un’esistenza totalmente felice, condotta...

Il cavallo rosso

Il cavallo rosso di Eugenio Corti

Il cavallo rosso è certamente anche il romanzo del trionfo cristiano del bene sul male, ma non qui in terra come ne I promessi sposi, bensì nella luce eterna di Dio, che non conosce tramonto.. Tale sembra lo schema di questo romanzo che può dirsi anche la lettura cristiana in filigrana della storia della Chiesa italiana del post-concilio in un settore paradigmatico e privilegiato com’è la Brianza, la Vandea d’Italia. Romanzo unico nel suo genere.

Eugenio Corti

La lezione di Eugenio Corti

Modernissimo. Anche se fino a 93 anni ha scritto e studiato nella stanza dov’era nato, con la scrivania davanti alla finestra per vedere le Prealpi lombarde. Anche se parlava della patria come dell’«eredità lasciata dai padri». Anche se diceva che una farfalla basterebbe a dimostrare l’esistenza di Dio (maiuscolo). Eugenio Corti, uno dei cinque più grandi scrittori italiani del Novecento – gli altri quattro sceglieteli voi, o forse li avete già sul comodino – è modernissimo. Proprio perché parlava, scriveva e viveva così. E a tre anni dalla morte continua a ricevere lettere come se fosse eterno, nella sua casa gialla di Besana Brianza dove nacque il 21 gennaio 1921, curiosamente e per una forma di contrappasso, il giorno della fondazione del Partito comunista italiano.