L'esperimento comunista

Una singolare assemblea di cristiani

Torino, 2 novembre 1973, self-service di via Monte di Pietà, è l’ora del pranzo: a un tavolo siedono con i modesti vassoi delle pietanze davanti, alcune personalità della ‘contestazione’ cattolica italiana, soprattutto religiosi, e con loro qualche straniero, qualche giovane intellettuale, un paio di preti passati allo stato laicale.
“Tu credi che arriveremo davvero al ‘compromesso storico’ proposto da Berlinguer?”
“Vuoi dire quello tra comunismo e Democrazia cristiana? lo spero proprio di no.”
“Guai se ci arriviamo”.
“Sarebbe un guaio tremendo!”

Come s’è detto, coloro che cosi parlavano erano dei cattolici. E per chi nutrivano preoccupazione? Per la Democrazia cristiana forse? No.
“Se arriveremo al compromesso, il comunismo s‘inquinerà”.
“S‘imbastardirà.”

Eugenio e Vanda Corti

Giorni & opere di un matrimonio

Vanda Corti è stata l’inseparabile sposa di Eugenio. In questa commovente testimonianza, raccolta da Alessandro Rivali nell’ormai celebre casa di Besana in Brianza, ricorda gli albori della loro storia d’amore, le fasi alterne del loro fidanzamento, gli anni difficili e delicati della stesura del Cavallo rosso. Ma offre anche lo spunto per un ritratto inedito dello scrittore, come della sua determinazione a portare a termine la missione che aveva ricevuto: scrivere, e scrivere per la verità.

Eugenio Corti

Il mondo di Eugenio Corti a Milano: luoghi, persone, discepoli

Vi segnaliamo il secondo incontro promosso dall’Associazione Culturale “La Crocetta” del ciclo “Il mondo di Eugenio Corti a Milano: luoghi, persone, discepoli”.

Lunedì 16 ottobre 2017, ore 18,15 presso Biblioteca Vigentina, corso di Porta Vigentina 15, Milano.

“La figura di padre Gemelli oltre gli incontri con Ambrogio e Michele nel Cavallo rosso”
Edoardo Bressan – Università di Macerata

Eugenio Corti

Eugenio Corti, una vita nel segno della speranza

Ogni tanto si interrompeva pensoso e anticipava una questione che gli stava a cuore: “Adesso ti dico questa cosa, così poi la scrivi nel prossimo libro…”. Con il tempo la sintonia si era fatta sempre più essenziale. Da quando il suo cuore aveva iniziato a fare i capricci, era impensierito dal passare del tempo e da indicazioni “per dopo, quando io sarò passato di là e tu ci sarai ancora”. Una volta ero scattata: “No, per favore, questo discorso su di te non lo voglio sentire”. Sul volto paziente era passato un sorriso commosso: “Invece devi. E poi io la morte la affronto come un soldato, il più possibile con allegria”.