Il matrimonio di Eugenio e Vanda

Un’intervista al curatore dei Diari di Eugenio Corti

Quanto scritto nei Diari conferma come Eugenio Corti sia stato un grande interprete del XX secolo, in particolare della tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Inoltre è stato anche un grande interprete delle vicende italiane del Novecento, che sono poi descritte nelle sue opere. Questi Diari rafforzano l’idea di uno scrittore testimone e protagonista di un momento importante della storia, pieno di cambiamenti epocali. La lezione che lascia a noi e alle generazioni future è quella della responsabilità e dell’impegno: occorre essere protagonisti e prendersi cura e carico delle cose. La vita quotidiana di ciascuno non riguarda solo le proprie vicende personali, ma possiede anche una dimensione comunitaria e collettiva. La responsabilità deve essere esercitata anche nella polis, nella città, nell’impegno per migliorare la società e il corso della storia. Eugenio Corti è cosciente del fatto che non ci si possa disinteressare della storia e di quello che accade nel mondo intorno a noi nel momento in cui viviamo. In quest’ottica si comprende come la sua ferma decisione di andare a combattere sul fronte russo, come poi accadrà nel 1942, non sia frutto di volontarismo o dell’adesione ad una ideologia militarista, ma al contrario obbedisca al suo profondo desiderio di essere in sintonia con i grandi avvenimenti della storia di quel momento e di voler svolgere fino in fondo la sua parte.

Eugenio Corti

“La Provvidenza ha disegni speciali su di me”

“Devo dire che è proprio così: nei diari si percepisce la maturazione di Corti come scrittore. Prima abbozza racconti piuttosto superficiali, poi, negli anni, giunge a una profondità di scrittura molto più matura, più bella. Il diario è fitto di considerazioni sulla vita molto intense. Eugenio era così, era uno che voleva viere la vita a modo suo, secondo il suo modo di vedere.

Eugenio Corti

Eugenio Corti e la Provvidenza

In “Il ricordo diventa poesia. Dai Diari, 1940-1948“ (a cura di Vanda Corti & Giovanni Santambrogio, edizioni Ares), Corti (che ha legato il proprio nome al romanzo Il Cavallo rosso) descrive gli orrori della Seconda guerra mondiale e, in particolare, racconta gli avvenimenti vissuti in prima persona da giovane ufficiale impegnato sul fronte russo. L’esperienza di quei tragici anni diventa una profonda condanna e un netto rifiuto del totalitarismo.

Eugenio Corti

Arriva “Il ricordo diventa poesia”, dai Diari di Eugenio Corti

Ed Eugenio Corti sentì prestissimo la vocazione alla scrittura come alla ricerca della verità e della bellezza: ne sono una straordinaria testimonianza queste pagine inedite dei suoi Diari, da cui apprendiamo la sua formazione letteraria, l’amore per la natura, la fede cristallina, come le vicende drammatiche dei suoi anni di guerra, che saranno il motivo ispiratore della sua scrittura.

Eugenio e Vanda Corti

Al lettore dei diari di Eugenio Corti

Nei diari Eugenio si rivela un ufficiale che assolve scrupolosamente i suoi compiti, ma resta comunque un giovane con le sue ribellioni, il desiderio di osservarsi alla prova e tenace nell’affermazione di sé, con la gioia esaltante della conquista e lo scoramento profondo per la solitudine e le incomprensioni, con la generosità, gli affetti, le amicizie che dureranno una vita. 

Eugenio parla spesso dell’amore; scrive nel giorno del suo ventesimo compleanno: “… penso che nessuno come me ha sentito ad ogni minuto, ad ogni passo, il desiderio dell’amore…”.