Processo e morte di Stalin

L’esperimento comunista

Mio figlio diciottenne – che sta leggendo, stupefatto, L’eskimo in redazione di Michele Brambilla, pubblicato dalle Edizioni Ares – mi domandava l’altro giorno se fosse davvero possibile, negli anni Settanta, orientarsi con qualche sicurezza...

Il cavallo rosso

Saga d’oggi

Uscito da quasi due anni e ora alla terza edizione, questo volumone di ben 1.280 pagine, assai fitte peraltro, deve aver spaventato i critici per la sua mole perché finora sono stati in pochi...

Catone

Catone, l’ultimo eroe di Eugenio Corti

Eugenio Corti, negli ultimi anni della vita, abbandonò la forma consueta del romanzo optando per i «racconti per immagini», un nuovo progetto di scrittura che per la sua essenzialità, così l’intenzione dell’Autore, avrebbe potuto...

Processo e morte di Stalin

Processo a Stalin

“Nel nostro secolo in due distinti ambiti, quello comunista e quello nazista, è stata portata avanti la costruzione di due società “terrene”-  una di sinistra, e l’altra di destra – senza quasi mescolanze con “società celesti” che, anche se imperfette, avrebbero come in passato costruito un ritegno: in particolare senza più la pretesa del timor di Dio, del quale era stata proclamata la morte”. Il diffondersi su larga scala di omicidi e menzogne sistematiche sono allora naturali conseguenze dell’affermarsi dell’umanesimo immanentista.

Eugenio Corti

Addio a Eugenio Corti tra cattolicesimo e romanzo epico

Nel 1983 esce presso una casa editrice d’impostazione cattolica, l’Ares, dopo una stesura più che decennale, Il cavallo rosso, grosso romanzo generazionale, che abbraccia trent’anni di storia e vita italiana, dal 1940 al 1978, ovvero dallo scoppio della guerra all’anno dell’assassinio di Moro. L’opera mescola avvenimenti inventati e fatti reali, proponendosi come una reincarnazione del romanzo storico ottocentesco; ne risulta qualcosa, come fu fatto notare dalla critica, soprattutto cattolica, d’intermedio fra i Promessi sposi del Manzoni e Guerra e pace di Tolstoj.

Non si trattava solo di un’indicazione tecnica, ma d’un giudizio di qualità, pronunciato pressoché all’unisono prima in Italia, quindi, soprattutto, all’estero. Fra tutti spicca il quotidiano Le Monde, che, in occasione della traduzione francese, saluta Il cavallo rosso come «un romanzo inclassificabile, che ci offre le chiavi per la nostra epoca».