Il cavallo rosso

Il cavallo rosso

La corsa gagliarda del Cavallo rosso nasce certo dal suo indiscusso valore letterario, ma ha molto a che vedere anche con la tenace esortazione all’operatività: chi legge è chiamato a continuare nella propria vita la straordinaria avventura del romanzo. Per l’ultimo capitolo del libro, quello mai concluso, Corti ha affidato la penna agli uomini di buona volontà. La storia di questi primi trent’anni è quella di una narrazione proseguita attraverso gli innumerevoli lettori che continuano a raccogliere il testimone: a migliaia scrivono a Corti e vanno a trovarlo per ringraziarlo della sua lucidità di giudizio e della bellezza che risplende nella sua narrazione, per confermargli che la vita è proprio come lui la descrive, per testimoniare che fa sua opera li ha aiutati a vivere, a credere, a sperare e persino che è stata fondamentale nella loro conversione. C’è un mondo di lettori, molto spesso giovani, che accolgono la sfida di accingersi a ricostruire, ciascuno secondo la vocazione a cui è chiamato, con i piedi ben saldi a terra e lo sguardo rivolto in alto, come lo scrittore. E se non è questo il successo…

Il cavallo rosso - edizione francese

L’apocalisse secondo Eugenio Corti

Alcuni parlano di un Guerra e Pace italiano. Altri paragonano il lavoro di Corti ad Arcipelago Gulag. Si, c’è del Soljenitsismo nella volontà di raccontare l’irraccontabile, nel descrivere il male, e il soffio di Tolstoi nell’arte di mescolare i suoi personaggi con la storia. Inferno bianco della Russia, i Gulag, la battaglia di Montecassino e quelle d’Africa, la caduta del fascismo… la storia italiana esiste attraverso i destini particolari, quello di Ambrogio, di Stefano, di Michele, Manno… E in ognuno di questi ragazzi c’è un po’ di Eugenio Corti.

Il cavallo rosso

Il cavallo rosso, romanzo di Eugenio Corti

Giudicheranno i lettori, più che i critici, poiché la componente popolare che anima le pagine di Corti fa appello alla coralità sociale della gente che vive e opera in questo ottavo decennio di secolo. Senza sofismi e privo di retorica, questo romanzo costituisce, nella sua cattolicità, un albero piantato al centro delle nostre speranze e delle nostre attese. E siamo certi che esso darà solidi germogli per il nostro domani di fede, di moralità, di cultura sociale e politica. 

Eugenio Corti

La Brianza tra arte e responsabilità

Ancora oggi, si può dire che la realtà spirituale della Brianza rimanga la stessa, ma a me pare di vederla come se stesse sott’acqua, sul fondo dei laghetti di cui la Brianza è piena. Le chiese la domenica sono colme come una volta; poi, però, l’esercizio delle virtù morali non è più lo stesso, come testimonia per esempio il numero dei figli delle famiglie briantee, che una volta erano le più numerose d’Italia (anche più di quelle delle regioni meridionali) e oggi invece non riescono più a mantenere l’equilibrio demografico sul territorio. È un mondo, dunque, che lentamente sta scomparendo.