Catone

Scritti di Eugenio Corti – La civetta

Allorché Catone e Aulo escono dal pretorio, dal culmine dello stesso pretorio si stacca un piccolo uccello rapace, che con un breve volo va a posarsi sulla cima di un’asta piantata nel terreno lì accanto ( si tratta dell’asta adibita a reggere l’insegna del console). Qui fermatasi la bestiola fissa i suoi grandi occhi gialli sui due uomini, e com’è costume delle civette comincia a muovere a ripetizione la testa rotonda dall’alto verso il basso, dal basso verso l’alto.

Eugenio Corti

La speranza dentro l’abisso. Diari di guerra ritrovati

Dagli archivi famigliari possono emergere memorie sorprendenti, vivacissime, che aiutano a rileggere con una luce nuova e più intensa gli snodi cruciali della nostra storia. È quanto accaduto con il ritrovamento e la pubblicazione di un’antologia dei diari del giovane Eugenio Corti, da cui apprendiamo la sua formazione letteraria, come la sua forza spirituale negli anni di guerra, e in particolare durante il dramma della ritirata di Russia. Ma è anche quanto impariamo anche dai diari di Giuseppe De Carli ed Enrico Cattaneo, risucchiati nel gorgo della Seconda guerra mondiale che furono fedeli storiografi della loro esperienza: a De Carli toccò la guerra in Sicilia e una lunga prigionia, a Cattaneo un’incredibile avventura dalla Grecia, alla Russia alla Germania.

Gli ultimi soldati del re

La recensione di Cesare Cavalleri a Gli ultimi soldati del Re

E’ un romanzo di eventi, di idee, di uomini, questo. E’ il romanzo della speranza “del riscatto in un momento fra i più bui della storia italiana. Una speranza tenue, un’esile fiammella, che verso la fine sembra sul punto di spegner­si, perché nel disorientamento ge­nerale, con gli echi della guerra civile, con la spossatezza degli anni spesi al fronte, gli animi sembrano cedere.

Eugenio Corti in Russia

Eugenio Corti, dalle lettere salta fuori il Cavallo

Percorse da una granitica fede cristiana, dalla convinzione di eseguire il proprio dovere di italiano e di uomo, fra l’entusiasmo della partenza, la “facile” avanzata iniziale e poi il faccia-a-faccia coi primi morti, fra carni congelate, uomini pietrificati dal ghiaccio e un e un montante senso di sfascio morale, le pagine che il giovane sottotenente invia a casa torneranno in forma narrativa – ecco l’importanza del carteggio fino a oggi inedito – nei suoi libri più importanti: prima I più non ritornano (romanzo sulla ritirata di Russia uscito nel ’47 e che piacque a Benedetto Croce e Mario Apollonio) e poi, appunto, Il cavallo rosso.