Il cavallo rosso
La corsa gagliarda del Cavallo rosso nasce certo dal suo indiscusso valore letterario, ma ha molto a che vedere anche con la tenace esortazione all’operatività: chi legge è chiamato a continuare nella propria vita la straordinaria avventura del romanzo. Per l’ultimo capitolo del libro, quello mai concluso, Corti ha affidato la penna agli uomini di buona volontà. La storia di questi primi trent’anni è quella di una narrazione proseguita attraverso gli innumerevoli lettori che continuano a raccogliere il testimone: a migliaia scrivono a Corti e vanno a trovarlo per ringraziarlo della sua lucidità di giudizio e della bellezza che risplende nella sua narrazione, per confermargli che la vita è proprio come lui la descrive, per testimoniare che fa sua opera li ha aiutati a vivere, a credere, a sperare e persino che è stata fondamentale nella loro conversione. C’è un mondo di lettori, molto spesso giovani, che accolgono la sfida di accingersi a ricostruire, ciascuno secondo la vocazione a cui è chiamato, con i piedi ben saldi a terra e lo sguardo rivolto in alto, come lo scrittore. E se non è questo il successo…