Così Eugenio Corti andò alla Guerra incalzato dalla provvidenza
E ad impressionare è come la determinazione del Corti ventenne a scrivere si sia poi incarnata nell’uomo per tutta la sua vita. In un’intervista del 2009 ci diceva nella sua casa di Besana, acciaccato nel fisico ma ancora lucidissimo: «Mi trovavo nella valle della morte di Arbusov in mezzo ai cadaveri. E ho fatto un voto. Se mi fossi salvato avrei dedicato il resto della vita a mettere in pratica un versetto del Padre nostro: Venga il tuo regno. Insomma il voto di adoperarmi in difesa della bellezza e della verità. E quindi la verità per come ho potuto vederla ho cercato di scriverla». Voto adempiuto, a giudicare dai diari, anche prima di formularlo.