Corti nei Paesi Bassi e poi a teatro

L’edizione in lingua olandese del capolavoro di Eugenio Corti Il cavallo rosso (Ares 2011, 27° ed., pp. 1.280, eur 24) giunge sottoforma di un poderoso volume di ben 1.374 pagine; Het rode paard (Uitgeverij Van Wijnen, Franeker 2011) si aggiunge alle numerose traduzioni, penultima quella in giapponese, che testimoniano l’interesse che l’opera di Corti continua a suscitare in ambito internazionale.

Imputato Stalin si alzi in piedi

Dopo cinquant’anni di silenziosa censura, va in scena per la prima volta la tragedia di Eugenio Corti che mette alla sbarra il più spietato dittatore sovietico e la sua impeccabile interpretazione del comunismo. Per estirpare la corruzione dal mondo non c’è altro modo che eliminare l’uomo.

Eugenio e Vanda Corti

Quel male che c’è in noi

Il blitz americano. L’eliminazione del nemico. La gioia nelle piazze. Ma che cosa rimane ora della notizia che ha occupato per giorni le prime pagine di tutto il mondo? Lo abbiamo chiesto a Eugenio Corti, il grande scrittore che ha raccontato crimini (e dolore) del Novecento.
E lui ha risposto parlando di giustizia. Del diavolo. E di una speranza che attraversa i secoli

“Il mio Stalin con l’ironia di Shakespeare”

Ci voleva l’impeto di un mattatore generoso fino alla sventatezza come Franco Branciaroli e la devozione di un ammiratore disinteressato come l’attore/regista Andrea Carabelli (l’Ambleto di Giovanni Testori, Nati due volte dal romanzo di Giuseppe Pontiggia) per mettere in scena questo Processo e morte di Stalin di Eugenio Corti. Un testo “maledetto” e dimenticato, rapidamente rimosso dopo la prima romana del 3 aprile 1962, rovinosa nonostante la regia di Diego Fabbri e l’appoggio critico di Mario Apollonio, cattolici militanti e, all’epoca, potenti protagonisti del teatro italiano.

A teatro la tragedia di Eugenio Corti

Il 24 giugno 2011 potrebbe essere ricordato come un evento socialmente significativo e culturalmente rivoluzionario. Franco Branciaroli, accompagnato da un cast di tredici attori, interpreterà l’uomo più tragico di tutta la storia del Novecento, Iosif Vissarionovic Dsugasvili detto Stalin, protagonista della tragedia di Eugenio Corti “Processo e morte di Stalin”.