Un romanzo con ben 32 edizioni
Eugenio era interessato alla posterità, voleva fare un lavoro che restasse, che raccontasse qualcosa alle generazioni che sarebbe arrivate dopo.
Eugenio era interessato alla posterità, voleva fare un lavoro che restasse, che raccontasse qualcosa alle generazioni che sarebbe arrivate dopo.
La notizia è che alla Sorbona si è parlato di Eugenio Corti in un convegno dal titolo “Le récit par images – Eugenio Corti (1921-2014)”. Si tratta di un evento eccezionale per uno scrittore scomparso da soli due anni, di un riconoscimento di alto livello che ha confermato in maniera definitiva l’ingresso dell’autore del romanzo Il cavallo rosso nel canone della letteratura novecentesca.
L’auspicio in questo secondo anniversario della morte di Eugenio Corti è, quindi, duplice: le scuole e gli insegnanti si aprano alla scoperta di questo grande autore; si tenga anche in Italia un importante convegno sulla sua figura, come è accaduto il 29 e 30 gennaio all’Università Sorbona a Parigi con la partecipazione dei più importanti studiosi a livello internazionale.
Décédé le 4 février, ce grand auteur catholique restera dans l’histoire comme une lumière et une conscience du siècle, à l’instar d’un Soljenitsyne ou d’un Jünger.
A soli due anni dalla scomparsa, e a cavallo tra la data di nascita e di morte (21 gennaio 1921 – 4 febbraio 2014), il 29-30 gennaio si terrà a Parigi un prestigioso convegno sulla figura dello scrittore Eugenio Corti.
Il contesto (l’università Sorbona) e i relatori (Francois Livi, Gerard Genot, Elena Landoni, Cesare Cavalleri per citarne solo alcuni) rendono l’idea di quanto l’appuntamento sia prestigioso e, a suo modo, “insolito”, come fa notare a tempi.it Paola Scaglione, studiosa ed esperta della produzione di Corti: «Non è affatto usuale che, a così pochi anni dalla scomparsa, già si celebrino questi tipi di convegni su autori contemporanei».