“Morto il più grande scrittore contemporaneo”
Le Figaro ha parlato di “uno degli immensi scrittori contemporanei, uno dei più grandi, forse il più grande”. E un ricordo del cardinale Angelo Scola.
Le Figaro ha parlato di “uno degli immensi scrittori contemporanei, uno dei più grandi, forse il più grande”. E un ricordo del cardinale Angelo Scola.
Al rito erano presenti tra gli altri la moglie Vanda, il presidente della Provincia di Monza e Brianza Dario Allevi, l’assessore alla cultura Enrico Elli e il sindaco di Besana Vittorio Gatti. Ma anche una folta rappresentanza di Alpini e associazioni di ex combattenti.
Accadono fatti strani nella vita, fino a 45 anni non sapevo quasi nulla di quello che forse è il più grande scrittore italiano contemporaneo. Solo dopo l’ennesimo consiglio mi sono deciso a leggere «Il Cavallo Rosso». In mille e duecento pagine sono raccontati più di trent’anni di storia senza il filtro dell’ideologia dominante. Ogni pagina racchiude descrizioni quasi pittoriche che fanno del romanzo un Louvre in prosa. Un’elevazione spirituale e il desiderio di ringraziare e pregare per i nostri nonni che hanno provato a consegnarci una società fondata su valori di cui oggi purtroppo avvertiamo solo l’eco.
Riceviamo e pubblichiamo un’intervista allo scrittore Eugenio Corti, autore del Cavallo rosso, realizzata il 23 maggio a casa dell’autore insignito ad aprile della Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
“Ci sono dei momenti, a volte periodi di pochi mesi, in cui si gioca il futuro di un popolo per molto tempo. E noi ci troviamo in uno di tali momenti, come non ve ne rendete conto?” (il Tenente Manno agli allievi ufficiali dopo l’8 settembre 1943 – da ‘Il Cavallo rosso’ – Parole anche oggi di grande attualità)