Taggato: Francia

«Corti, scrittore da Nobel»

«Un autore scomodo, un testimone, un vero profeta del Novecento. Meriterebbe ampiamente di vincere il Nobel della letteratura». Nel giorno in cui Eugenio Corti festeggia il novantesimo compleanno, il suo massimo studioso, François Livi, italianista della Sorbona di Parigi rilancia la candidatura dello scrittore brianzolo al massimo riconoscimento letterario.

Buon compleanno Eugenio Corti. E perdona la critica, se puoi

In questi giorni ha com­piuto novant’anni uno dei personaggi più gran­di e m­isteriosi della lette­ratura italiana dell’ulti­mo mezzo secolo: Euge­nio Corti. Sono diverse, in Ita­lia, e specialmente in letteratu­ra, le figure difficili da catturare secondo i parametri storico-let­terari vigenti – le figure, voglio dire, di cui si riconosce il valore, questo sì, ma per aggiungere pe­rò, subito dopo, che sono «di dif­ficile collocazione», come se il problema fosse quello di collo­carli, di prender loro le misure: cosa che si fa, solitamente, quando si deve fabbricare una bara.

Torna dopo quindici anni lo Stalin di Corti

[…] quest’autore, considerato Oltralpe un maestro della letteratura (vedi la raccolta di contributi critici Presenza di Eugenio Corti. Rassegna della critica, a cura di Argia Monti, Ares), in Italia è marginalizzato e oscurato in quella grandezza che gli sarebbe dovuta. E mentre attendiamo, forse invano, un film tratto dal Cavallo Rosso, il romanzo in cui la visione anticomunista si cala in una saga collettiva che attraversa le generazioni dal 1940 al 1974, diventando “corale, proveniente dalla condanna e dal sacrifìcio dell’uomo semplice” (M. Caprara), possiamo sempre godere della riedizione per Ares di Processo e Morte di Stalin (pp. 126, euro 14). Questa è la tragedia in cui Eugenio Corti mette in scena direttamente la figura del tiranno, titanica nella sua solitudine gravida di orrore. L’opera, messa in scena per la prima volta a Roma da Diego Fabbri nel 1962, ottenne recensioni molto favorevoli, ma anche, è naturale, grida di esecrazione da parte della stampa marxista.

Eugenio Corti, un convegno per il Nobel

Nella Garzantina della letteratura italiana il suo nome non compare. Eppure Eugenio Corti, scrittore nato a Besana Brianza nel 1921, è l’unico scrittore italiano a cui è dedicato un capitolo ne “Les romanciens et le catholicisme” di Claude Barthe. Accanto a scrittori del calibro di Joris Karl Huysmans, Marcel Proust, Joseph Malegue e Heinrich Böll.

E ancora. Etienne de Montety, direttore del “Figarò Litteraire”, ha definito” Il Cavallo Rosso”, il capolavoro di Corti, uno dei migliori romanzi europei degli ultimi 25 anni, mentre Jorge Ipas, direttore della “Gran Enciclopedia Rialp”, ha affermato: “Ho letto Mann, Hemingway, Camus, Lampedusa, Kafka, Musil e più della metà dei premi Nobel per la letteratura: Corti li supera tutti”.

Otto strade maestre per apprezzare Corti

Monza – La sala delle feste di Villa reale ha ospitato lunedì il convegno internazionale “Cantare l’universale nel particolare. L’epica del quotidiano nell’opera di Eugenio Corti”. Promosso dall’assessorato provinciale alla cultura, il convegno si inserisce nelle iniziative che sostengono la candidatura dello scrittore besanese de “Il cavallo Rosso” al Nobel per la letteratura. “L’opera di Corti riesce come poche altre a descrivere la cultura brianzola e i valori fondanti che rimandano alle radici più profonde della nostra terra – hanno commentato il presidente della provincia Dario Allevi e l’assessore alla cultura Enrico Elli, all’apertura dei lavori – il convegno è dedicato alla piena riscoperta di questa identità e al più vasto progetto culturale di recupero e valorizzazione delle proprie origini”.