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Eugenio Corti

Eugenio Corti, vita nascosta di un buon maestro

La coerenza profonda del Corti artista è stata prima di tutto, va detto, l’intima coerenza del Corti uomo, con la sua ambizione di essere uno scrittore, e uno scrittore “totale”, di quelli che sanno ricreare tutto un mondo nelle loro opere, sia che si tratti del microcosmo di Besana, che delle reducciones del Paraguay de La terra dell’Indio, che del mondo essenziale di Catone l’Antico.

Eugenio Corti

“La Provvidenza ha disegni speciali su di me”

“Devo dire che è proprio così: nei diari si percepisce la maturazione di Corti come scrittore. Prima abbozza racconti piuttosto superficiali, poi, negli anni, giunge a una profondità di scrittura molto più matura, più bella. Il diario è fitto di considerazioni sulla vita molto intense. Eugenio era così, era uno che voleva viere la vita a modo suo, secondo il suo modo di vedere.

Eugenio Corti

Eugenio Corti e la Provvidenza

In “Il ricordo diventa poesia. Dai Diari, 1940-1948“ (a cura di Vanda Corti & Giovanni Santambrogio, edizioni Ares), Corti (che ha legato il proprio nome al romanzo Il Cavallo rosso) descrive gli orrori della Seconda guerra mondiale e, in particolare, racconta gli avvenimenti vissuti in prima persona da giovane ufficiale impegnato sul fronte russo. L’esperienza di quei tragici anni diventa una profonda condanna e un netto rifiuto del totalitarismo.

Eugenio Corti

Arriva “Il ricordo diventa poesia”, dai Diari di Eugenio Corti

Ed Eugenio Corti sentì prestissimo la vocazione alla scrittura come alla ricerca della verità e della bellezza: ne sono una straordinaria testimonianza queste pagine inedite dei suoi Diari, da cui apprendiamo la sua formazione letteraria, l’amore per la natura, la fede cristallina, come le vicende drammatiche dei suoi anni di guerra, che saranno il motivo ispiratore della sua scrittura.

Eugenio e Vanda Corti

Al lettore dei diari di Eugenio Corti

Nei diari Eugenio si rivela un ufficiale che assolve scrupolosamente i suoi compiti, ma resta comunque un giovane con le sue ribellioni, il desiderio di osservarsi alla prova e tenace nell’affermazione di sé, con la gioia esaltante della conquista e lo scoramento profondo per la solitudine e le incomprensioni, con la generosità, gli affetti, le amicizie che dureranno una vita. 

Eugenio parla spesso dell’amore; scrive nel giorno del suo ventesimo compleanno: “… penso che nessuno come me ha sentito ad ogni minuto, ad ogni passo, il desiderio dell’amore…”.