Taggato: Comunismo

«Corti, scrittore da Nobel»

«Un autore scomodo, un testimone, un vero profeta del Novecento. Meriterebbe ampiamente di vincere il Nobel della letteratura». Nel giorno in cui Eugenio Corti festeggia il novantesimo compleanno, il suo massimo studioso, François Livi, italianista della Sorbona di Parigi rilancia la candidatura dello scrittore brianzolo al massimo riconoscimento letterario.

Il compleanno di Corti: in 500 alla festa

In cinquecento hanno voluto festeggiare il novantesimo compleanno di Eugenio Corti partecipando alla festa-convegno “Dalla Brianza al mondo: lo scrittore Eugenio Corti”, organizzata dalle fondazioni Costruiamo il Futuro e ‘Il cavallo rosso’, lo scorso venerdì. Invitati d’onore il vescovo di San Marino Montefeltro monsignor Luigi Negri, lo scrittore Luca Doninelli e Renato Farina che nei giorni precedenti aveva registrato, in bianco e nero come si trattasse di materiale antico, una intervista con Eugenio Corti della quale sono stati proiettati alcuni spezzoni. Dapprima Corti che legge la pagina della morte del capitano Grandi (tratta da Il cavallo rosso), cui segue il racconto dell’origine della sua vocazione.

Buon compleanno Eugenio Corti. E perdona la critica, se puoi

In questi giorni ha com­piuto novant’anni uno dei personaggi più gran­di e m­isteriosi della lette­ratura italiana dell’ulti­mo mezzo secolo: Euge­nio Corti. Sono diverse, in Ita­lia, e specialmente in letteratu­ra, le figure difficili da catturare secondo i parametri storico-let­terari vigenti – le figure, voglio dire, di cui si riconosce il valore, questo sì, ma per aggiungere pe­rò, subito dopo, che sono «di dif­ficile collocazione», come se il problema fosse quello di collo­carli, di prender loro le misure: cosa che si fa, solitamente, quando si deve fabbricare una bara.

Eugenio Corti, uno scrittore al fronte

La Ronin Film Production consegna un’altra perla storica agli amanti del genere.

Il Dvd documentario di Claudio Costa, ben confezionato in ogni sua parte, narra per voce dello stesso autore, Eugenio Corti, allora sottotenente di artiglieria e sopravvissuto alla ritirata di Russia nelle fila dell’AMIR, la storia di un Italia dopo l’8 settembre che lo vede ancora protagonista nel Corpo Italiano di Liberazione.

Finita la guerra Eugenio Corti intraprende la carriera di scrittore con grande successo di pubblico e di critica. Tra i suoi libri più letti citiamo “I più non ritornano” e “Gli ultimi soldati del re” e, naturalmente il suo capolavoro “Il cavallo rosso” pubblicato dalle edizioni Ares.

Torna dopo quindici anni lo Stalin di Corti

[…] quest’autore, considerato Oltralpe un maestro della letteratura (vedi la raccolta di contributi critici Presenza di Eugenio Corti. Rassegna della critica, a cura di Argia Monti, Ares), in Italia è marginalizzato e oscurato in quella grandezza che gli sarebbe dovuta. E mentre attendiamo, forse invano, un film tratto dal Cavallo Rosso, il romanzo in cui la visione anticomunista si cala in una saga collettiva che attraversa le generazioni dal 1940 al 1974, diventando “corale, proveniente dalla condanna e dal sacrifìcio dell’uomo semplice” (M. Caprara), possiamo sempre godere della riedizione per Ares di Processo e Morte di Stalin (pp. 126, euro 14). Questa è la tragedia in cui Eugenio Corti mette in scena direttamente la figura del tiranno, titanica nella sua solitudine gravida di orrore. L’opera, messa in scena per la prima volta a Roma da Diego Fabbri nel 1962, ottenne recensioni molto favorevoli, ma anche, è naturale, grida di esecrazione da parte della stampa marxista.