Corti e il Meeting di Rimini
L’annuale appuntamento estivo del Meeting di Rimini si è tenuto quest’anno dal 20 al 25 agosto, sotto la presidenza di Bernhard Scholz.
La 44a edizione è stata incentrata sul tema dell’amicizia con il titolo “audace”, come lo ha definito il Santo padre, “L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”: Audace perché va nettamente controtendenza, in un tempo segnato da individualismo e indifferenza, che generano solitudine e tante forme di scarto. E’ una situazione dalla quale è impossibile uscire con le proprie forze. Da sempre l’umanità ne ha fatto esperienza: nessuno si può salvare da solo (Messaggio del Papa per il Meeting).
In questi tempi di lotte e di guerre la fiera di Rimini ha voluto focalizzarsi su quello che sarà per sempre un desiderio «al centro del cuore umano» (comunicato stampa, Meeting di Rimini 2023): l’amicizia – scrivono gli organizzatori della kermesse:
E’ un dono che nessuno può pretendere. Quanto più è grande la consapevolezza di non poter rispondere personalmente alle esigenze fondamentali di felicità, verità, giustizia e amore, tanto più potente emerge il desiderio di una relazione di amicizia autentica. Nell’esperienza dell’incapacità e della solitudine, l’uomo avverte infatti il bisogno di un’apertura che lo spinge a una relazione con gli altri, alla ricerca della realizzazione di sé.
Il Meeting è stato inaugurato dalla S. Messa presieduta dal presidente della Cei, il card. Matteo Zuppi, e concelebrata dal vescovo di Rimini Nicolò Anselmi e si è concluso cinque giorni dopo, con la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Tra i vari ospiti che sono intervenuti nel corso della settimana: il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone, lo scrittore e poeta Daniele Mencarelli, il card. José Tolentino de Mendonça, il musicista Paolo Jannacci e lo scrittore Franco Nembrini.
Numeri da capogiro
Un’affluenza eccezionale ha interessato questa 44a edizione, con oltre 800mila prenotazioni, superando anche l’affluenza pre-pandemia, grazie all’apporto dei 3.000 volontari, più della metà di età inferiore ai trent’anni, e alla collaborazione di centoquaranta aziende partner e di istituzioni. Lo spazio, costituito da 120mila metri quadrati, prevedeva anche un villaggio ragazzi con centinaia di eventi e un’area sportiva. Diciassette gli spettacoli di musica e di teatro messi in scena ogni sera, con protagonisti Alessandro Preziosi, Morgan e omaggi a Beethoven, Gaber, Battisti e Giovanni Testori.
Le quindici mostre hanno celebrato la bellezza in tutte le sue sfaccettature: dal Sacco di Alberto Burri, alla poesia di Charles Péguy; dalla bellezza della natura, con le mostre La compagnia della cima e Cum tucte. L’alleanza tra uomo e natura, a quella della fede, mostrata nell’esposizione della vita e dell’opera di Santa Teresa di Lisieux e dell’esperienza delle monache trappiste del monastero di Azer in Siria.
Una mostra storica
Una delle mostre più visitate del Meeting è stata Il cavallo rosso di Eugenio Corti: le prove della storia, il lievito della vita a cura di Elena Rondena e Giuseppe Langella e al Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia Unita – Francesco Mattesini” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
La mostra ha ripercorso il cantiere creativo e le vicende storiche del Cavallo rosso, intrecciandole con quelle biografiche del suo autore. Per l’occasione, sono stati esposti anche alcuni cimeli di guerra, come le maschere antigas e il pastrano, nonché la sua macchina da scrivere e alcune lettere autografe dalla Russia contenenti episodi poi confluiti nel romanzo.
Il percorso si snodava dalle immagini di quel fertile «fazzoletto di terra» che è la Brianza in cui è nato Corti, passando per la gelida Russia, teatro delle atroci vicende dell’inverno 1942-1943; fino alle riflessioni sulle ideologie e sulla politica di quegli anni, senza però trascurare note più sentimentali, come l’esperienza dell’amore e dell’amicizia. La mostra ha raccontato anche la fede dello scrittore, vissuta con semplicità e schiettezza, proprio come i personaggi che abitavano la Besana di quell’epoca, la “Nomana” del Cavallo rosso. Come ha sottolineato mons. Massimo Camisasca, vescovo emerito di Reggio Emilia, alla cerimonia di premiazione del Premio Letterario intitolato a Corti del 21 agosto, questo romanzo «degnamente ripresenta a tutti noi lettori l’impegno che Corti ci ha lasciato: costruire il regno di Dio tra gli uomini».
Fuori dallo spazio espositivo, nell’Arena, si sono susseguiti una serie di incontri volti ad approfondire Corti e la sua opera. Due turni di eventi: un primo ciclo previsto tutti i giorni alle ore 16.00 dal titolo “Con Alma, con Michele e con gli altri: incontri con i personaggi del Cavallo rosso”, tenuti dalla prof.ssa Paola Scaglione, autrice di Parole scolpite. I giorni e l’opera di Eugenio Corti; mentre il secondo turno dalle ore 18.00, a cura della prof.ssa Elena Rondena e del prof.re Giuseppe Langella, negli incontri dal titolo “Il cavallo rosso e dintorni. Dialoghi e confronti”, in cui si sono alternati diversi studiosi dell’autore che hanno messo in luce, di volta in volta, un aspetto nuovo della sua letteratura.
La mostra ha dato particolare risalto al rapporto tra Eugenio Corti e Cesare Cavalleri, primo editore del Cavallo rosso. Negli oltre quarant’anni di conoscenza, tra i due si è instaurata un’amicizia profonda e ricchissima, andata molto al di là del rapporto autore/editore. A corredare la mostra, Ares ha pubblicato un catalogo che, riprendendo i pannelli espositivi approfondisce il percorso della mostra: Il Cavallo rosso di Eugenio Corti. Le prove della storia, il lievito della vita, (pp. 88, euro 12).
In occasione del Meeting e dell’anniversario della pubblicazione, in fiera era disponibile anche la nuova edizione in brossura del Cavallo rosso (pp. 1080, euro edizione – con una nuova copertina, e anche una nuova edizione de I più non ritornano. (pp. 328, euro 18).
Non solo
All’interno dello spazio fieristico è stato allestito anche un bookcorner a cura della Associazione Italiana Centri Culturali dove ogni giorno ci sono state presentazioni di libri e autori in forma di podcast: giovedì 24 agosto, il direttore editoriale Ares, Alessandro Rivali, insieme alla giornalista Silvia Guidi, ha presentato il suo romanzo Il mio nome nel vento. Storia della famiglia Moncalvi (Mondadori, Milano 2023, pp. 254, euro 18,50).
Nel bookcorner c’è stato spazio e tempo anche per omaggiare il poeta Giampiero Neri e il suo Utopie (Ares 2023, pp. 152, euro 14), l’ultimo libro del poeta: martedì 22 agosto, Alessandro Rivali ne ha celebrato la vita e l’opera in dialogo con Carlo Bortolozzo.
L’appuntamento con il Meeting di Rimini è per il 20-25 agosto 2024, il titolo e il tema sono già stati diffusi: «Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?».
(Camilla Gaetano, settembre 2023, Studi Cattolici)