Accadde un giorno in un villaggio
A Garabandal alcuni anni or sono quattro ragazzette hanno avuto numerose apparizioni della Vergine e di san Michele, il che ha comportato un certo rumore
Oggi giorno di Pasqua – cioè del maggiore (e più sommamente consolante per noi) di tutti i miracoli di Cristo – ci intratterremo su un insieme di vicende forse miracolose (nel senso che potrebbero benissimo esserlo) accadute nel nostro tempo a Garabandal, un piccolo villaggio spagnolo ubicato 90 km. a sud-ovest di Santander.
Abbiamo già avuto occasione nei nostri articoli di parlare di miracoli verificatisi nel nostro tempo. Il lettore non deve però credere che ci sia in noi una sorta di fissazione per il miracolo. Semplicemente noi riteniamo (sempre pronti in questa materia a correggerci, se chi ne ha i carismi cioè il Vescovo ci correggesse) che la fede consista non già in un credere senza ragione, ma nel credere in ciò che ci viene proposto in ultima analisi da Dio, quando quello che Egli ci propone è da noi riconoscibile – per certi segni esterni o interni – come suo.
Movimento di folle
Di qui l’enorme importanza di quel segno di dominio sulla natura che è il miracolo: assolutamente insostituibile al momento della predicazione di Cristo (da quei miracoli nemmeno noi possiamo prescindere), ma molto utile anche oggi. Noi dunque non andiamo in cerca di miracoli; però non chiudiamo neppure scandalizzati gli occhi – come fanno i razionalisti – per non vederli. E se ce ne vengono segnalati, cerchiamo di renderci ragionevolmente conto di cosa si tratta (quanto al fatto che tanti dei semplici fedeli ne hanno addirittura il gusto e il desiderio, non crediamo che ciò possa essere disapprovato da quel Dio che ci invita tutti a essere semplici come bambini).
A Garabandal dunque alcuni anni or sono – tra il 13 giugno 1961 e il 13 novembre 1965 – quattro ragazzette hanno avuto numerose apparizioni della Vergine e dell’Arcangelo san Michele, il che ha comportato un certo rumore e movimento di folle. Se n’è parlato un po’ in tutto il mondo, probabilmente anche in Italia, anche se noi al presente non lo ricordiamo.
L’allora vescovo di Santander Monsignor Beitia, ha dichiarato che il fenomeno era spiegabile in via naturale, precisando comunque: «Noi non abbiamo trovato alcun motivo per una censura ecclesiastica di condanna, né dentro la dottrina, né dentro le raccomandazioni spirituali divulgate: tanto più che esse contengono un’esortazione alla preghiera e al sacrificio, alla devozione eucaristica, al culto della Madonna in forme tradizionalmente lodevoli, e al santo timor di Dio offeso dai nostri peccati» (nota dell’8 luglio 1965).
Successivamente le ragazzette veggenti – pressate da ogni parte con sollecitazioni davvero inammissibili – furono prese da turbamento e scrupoli, e cominciarono a dubitare e a disdirsi esse stesse. Allora l’afflusso di pellegrini a Garabandal cessò. Delle quattro veggenti tuttavia due (che poi si sposarono e trasferirono in America) superato il periodo del turbamento e delle esitazioni insistettero e insistono ancor oggi con grande fermezza nel rendere testimonianza delle apparizioni.
Qualche mese fa c’è stato un fatto nuovo: l’attuale vescovo di Santander, Monsignor J. Antonio del Val, ha fatto il 21 dicembre scorso una visita pastorale a Garabandal, e nel corso della Messa, rivolgendosi ai fedeli che gremivano la chiesa, ha detto: «Voi sapete che i vescovi che mi hanno preceduto hanno dichiarato che le cose accadute qui non erano d’origine soprannaturale… io ho sempre rispettata la loro opinione. Ora però devo comunicarvi che la Santa Sede ha nominato una commissione ufficiale per studiare tutto ciò che è accaduto qui». Il vescovo ha invitato quindi chiunque avesse testimonianze – serie, concrete responsabili – a fargliele pervenire.
L’intervento
Parecchi ora si chiedono il perché di questo intervento della Santa Sede, che fino ad ora aveva lasciata la materia alla responsabilità della Chiesa locale. Noi traiamo quanto veniamo esponendo da un libro appena uscito nella traduzione francese presso l’editore Résiac (Ramon Perez “Garabandal: le village parle”) e da un documentato articolo dell’autorevole abato parigino André Richard: nell’uno e nell’altro rileviamo che i testimoni delle estasi straordinarie delle quattro bambine furono innumerevoli, e che durante i quattro anni delle apparizioni nel piccolo paese sono accaduti molti inspiegabili prodigi, tutti con frutti benefici per le anime.
Leggiamo pure che il periodo di dubbi e negazioni era stato previsto dalla Madonna nel corso di una delle prime apparizioni (nel 1961): «Verrà un tempo in cui voi negherete di avermi vista, e in cui vi contraddirete». L’abate Richard si chiede se il periodo di ottenebrazione delle testimoni non sia addirittura una prefigurazione profetica dell’attuale stato confusionale dell’intellighenzia cattolica…
Quali rivelazioni profetiche sarebbero state fatte a Garabandal? Esse si possono, molto in sintesi, riassumere in due “messaggi” e tre “annunci”.
Messaggi: la Vergine non vuole che gli uomini siano colpiti da un castigo che è imminente; essa li invita perciò pressantemente alla conversione, alle visite al S.S. Sacramento, ai sacrifici, e alla penitenza; ci sono numerosi preti (le veggenti scorgono tra essi anche alti prelati) che procedono sul cammino della perdizione, trascinando con sé molte anime; si dà sempre meno importanza all’Eucaristia; il tempo stringe: Dio non può sopportare oltre una situazione simile.
Annunci: innanzitutto ci sarà un “avvertimento” interiore di Dio a tutti quanti gli uomini – credenti e no – per il quale ciascuno si renderà conto dei propri peccati, di quanto si stia oggi offendendo Dio; ciò indirizzerà verso la conversione. In secondo luogo ci sarà il “miracolo” che avrà luogo e sarà visibile nella conca di montagne che circondano Garabandal; esso sarà più grande di quello di Fatima, durerà da dieci minuti ad un quarto d’ora, i malati presenti saranno guariti, gli increduli convertiti; e ne resterà un segno permanente. Infine – terzo – se il mondo nonostante l’avvertimento e il miracolo non si convertirà, verrà il “castigo”.
Ci fermiamo qui
Ci fermiamo qui. La Madonna – sempre secondo gli scritti surriferiti – annuncerà il “miracolo” con otto giorni d’anticipo, per invitare il popolo ad assistervi. Ci sono compagnie aeree di diverse Nazioni che hanno accettato prenotazioni per questo giorno X, che non si sa quando sarà.
Per parte nostra – coi mass media nazionali totalmente in mano agli scettici, per cui in Italia nessuno sente mai parlare di Garabandal – abbiamo pensato bene di informare il lettore d’ogni cosa. Non per suggestionarlo, ovviamente, ma perché – se mai i fatti surriferiti sono veramente d’origine soprannaturale – egli non gli ignori del tutto.
(26/03/78, L’Ordine)