“Eugenio Corti vero narratore”

Mario Palmaro

Per Mario Palmaro, docente di Bioetica presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e l’Università Europea di Roma, giornalista e scrittore , Eugenio Corti è prima di tutto un grande narratore. “Sono stato subito conquistato dal suo stile – spiega -, dalla capacità di creare un intreccio e di raccontare . Dopo anni di vuoto narrativo che ha portato le giovani generazione ad allontanarsi dalla lettura, con Corti è tornata l’idea che il narratore debba avere qualcosa da raccontare”.

Palmaro ha letto la prima volta “Il cavallo rosso” ai tempi dell’università: “E’ stato grazie ad un gruppo di amici che me lo ha consigliato. Corti è sempre stato un autore estraneo ai circuiti ufficiali della scuola e ,se è conosciuto, è stato grazie al passaparola tra i lettori. In fondo il passaparola dovrebbe essere il punto di forza per ogni autore”. “Dopo averlo letto sono venuto a sapere che viveva in Brianza e ho iniziato a frequentarlo. E’ nata un’amicizia solida, tanto che ho scelto Corti come mio testimone di nozze”.

Al di là dell’amicizia, Palmaro tiene a sottolineare il grande valore letterario di Eugenio Corti: “E’ vero che è uno scrittore cattolico, che nei suoi scritti ci sono i valori del cattolicesimo, ma non è questo il motivo principale per cui leggerlo. Per trasmettere certi valori avrebbe potuto scrivere un saggio, invece Corti riesce attraverso un romanzo a rispondere alle domande di ogni uomo sul senso della vita,sulla domanda religiosa, con una grande capacità di raccontare, di creare una storia e dei personaggi che appaiono subito come reali”.

“Corti è stato sempre un uomo controcorrente,contro una società senza Dio- prosegue Palmaro-,ma il tempo gli ha dato ragione. Con Corti ritorna il tema della Provvidenza che entra nella storia. In fondo le guerre, l’amore, la violenza, gli atti di generosità, le scelte economiche sono tutti guidati da motivazioni di carattere superiore. Proprio qualche giorno fa – conclude Palmaro – leggevo le considerazioni del banchiere Ettore Gotti Tedeschi sulla crisi nelle zone ricche del mondo che sono sempre state precedute da un forte calo di natalità. La gente fa figli quando ha una visione aperta alla speranza che è uno stimolo importante per l’economia”.

La candidatura di Corti al Nobel? “E’ una proposta geniale perché accosta il nome di Corti ad un premio noto a tutti. Il merito principale è quello di far conoscere Corti a chi non l’ha ancora incontrato perché è vero che non ha ottenuto, finora, la popolarità che meriterebbe”.

(Rosella Redaelli, Il Cittadino MB, 23/06/2010)