Il “caso ” Eugenio Corti, due anni dopo la morte dell’ autore del “Cavallo Rosso”
Il «caso» Eugenio Corti potrebbe essere riassunto in poche parole: un grande scrittore, secondo una parte della critica internazionale il più grande scrittore italiano dagli anni Cinquanta, con una platea di lettori in crescita costante, ma quasi ignorato dalla critica italiana.
Questo, molto probabilmente, perché si tratta di uno scrittore controcorrente, dalla scrittura nitida, classica, ancorata alla realtà, alla terra (in particolare la sua Brianza, che diventa così metafora della vita e della storia) e con lo sguardo rivolto all’Alto. Cosa c’è di più inattuale e fuori dalle mode?
Per cambiare rotta, per fare in modo che questo colpevole vuoto venga colmato, e l’opera e la personalità di Corti venga fatta conoscere il più diffusamente possibile, ecco allora una serie di iniziative che in parte sono già state messe in campo, e altre, importante, vedranno la luce a breve. Grazie in primis da Antonio Palmieri, capogruppo Forza Italia in commissione cultura, nasce il «cantiere Corti», presentato qualche giorno fa alla Camera.
Insieme a Palmieri, ne hanno parlato Giuseppe Langella ed Elena Landoni, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, insieme a Paola Scaglione, studiosa dell’opera di Corti e sua biografa. Sono stati presentati gli atti del convegno di Milano del giugno 2016, dal titolo “Al cuore della realtà”. A due anni dalla scomparsa dello scrittore, avvenuta il 4 febbraio 2014, la Sorbona di Parigi e l’Università Cattolica di Milano, infatti, hanno voluto dedicare all’opera di Corti un convegno internazionale, articolato in due sessioni di lavori, nelle rispettive sedi.
Particolare significato, anche simbolico, ha avuto dunque la giornata milanese del convegno, il 7 giugno 2016, che è stato ospitato alla Cattolica, nel meraviglioso chiostro del Bramante, luogo topico della vita dello scrittore, perché qui Corti ha frequentato l’università negli anni della sua giovinezza. E per quel che riguarda la Sorbona, è noto che in Francia l’opera di Corti ha avuto un quasi immediato riconoscimento e apprezzamento.
Ma cosa si sta “costruendo” nel cantiere Corti? Nell’incontro alla Camera è stato annunciato un convegno che si terrà proprio a Montecitorio il prossimo 14 febbraio dal titolo significativo: «L’eredità lasciateci dai padri. Eugenio Corti, un maestro dei nostri giorni». Sarà un’altra occasione «per approfondire l’eredità del pensiero del grande scrittore cattolico», ha spiegato Palmieri, la cui opera principale, “Il cavallo rosso” ha avuto 32 edizioni ed è stata tradotta in nove lingue, tra cui il giapponese. Il Cantiere Corti sta organizzando altre iniziative per dare conto della ricchezza dell’opera di questo scrittore.
(Caterina Maniaci, 30/01/17, AciStampa)