A due anni dalla scomparsa, la Francia rende omaggio a Eugenio Corti
A soli due anni dalla scomparsa, e a cavallo tra la data di nascita e di morte (21 gennaio 1921 – 4 febbraio 2014), il 29-30 gennaio si terrà a Parigi un prestigioso convegno sulla figura dello scrittore Eugenio Corti.
Il contesto (l’università Sorbona) e i relatori (Francois Livi, Gerard Genot, Elena Landoni, Cesare Cavalleri per citarne solo alcuni) rendono l’idea di quanto l’appuntamento sia prestigioso e, a suo modo, “insolito”, come fa notare a tempi.it Paola Scaglione, studiosa ed esperta della produzione di Corti: «Non è affatto usuale che, a così pochi anni dalla scomparsa, già si celebrino questi tipi di convegni su autori contemporanei».
IL SUCCESSO IN FRANCIA. Corti è stato conosciuto in Francia proprio grazie all’opera di Livi, oggi professore emerito di Lingua e Letteratura italiana alla Sorbona, che già nel 1984, cioè a un solo anno dall’uscita del capolavoro cortiano Il cavallo rosso, s’era accorto che quel romanzo «sembra avere tutte le carte in regola per reggere all’usura del tempo. L’ampiezza e la profondità dei temi trattati, l’impressionante realtà dei personaggi e delle situazioni dovrebbero fare di questo libro un sicuro punto di riferimento nella narrativa del secondo Novecento».
UN GIORNO PER GLI AUTOGRAFI. Livi, filologo rigoroso e stimato critico letterario, fu, insomma, sin dal principio grande ammiratore di Corti tanto da nominarlo sin nel titolo del suo studio Italica: L’Italie littéraire de Dante à Eugenio Corti (l’Age d’Homme, 2012). Ma il nome di Corti in Francia, ci spiega Scaglione, è noto sia in ambito accademico sia in ambito popolare, altrimenti non si spiegherebbero le numerose traduzioni e ristampe delle sue opere, non solo Il cavallo rosso. «Ricordo ancora il giorno in cui accompagnai Corti a una fiera del libro a Parigi nel maggio 2001. C’era così tanta gente che voleva farsi autografare Le cheval rouge che Corti fu costretto ad accontentarli tutti, rimanendo seduto in uno degli stand della fiera dalla mattina fino a tarda sera».
AMMIRAZIONE ATTIVA. Ognuno dei relatori del convegno affronterà un aspetto della figura del romanziere: dalle lettere dal fronte russo alle figure femminili ne Il cavallo rosso, dal tema del totalitarismo al Medio Evo, dai parallelismi con Solženicyn a quelli con Catone. Scaglione proporrà una lezione su “Il realismo della trascendenza: angeli e poeti nel cielo di Lombardia”. «Quel che è straordinario in Corti è la sua capacità di suscitare nel lettore un’ammirazione attiva, di provocare in chi lo legge il desiderio di “fare”, di agire nella realtà. Al termine de Il cavallo rosso, il protagonista Michele dice di avere scritto un’opera per “quelli che, domani, dovranno pur accingersi a costruire”. È sempre stato questo che ha affascinato i lettori di Corti: il fatto di essere invitati a essere protagonisti di una “costruzione nuova”. Qui sta il successo di questo grande scrittore brianteo: aver saputo toccare i tasti universali del cuore umano».
(Emanuele Boffi, 25/01/16, Tempi)