La morte di Manno
Gli assalitori erano, su questa direttrice, truppe scelte, ma i tedeschi son tutti truppe scelte, e stavano annidati tra le rocce. Per superare quei primi, pochi nidi di difesa, occorse un certo tempo e...
Gli assalitori erano, su questa direttrice, truppe scelte, ma i tedeschi son tutti truppe scelte, e stavano annidati tra le rocce. Per superare quei primi, pochi nidi di difesa, occorse un certo tempo e...
Catone in Atene. Lo vediamo in piedi davanti a un’assemblea popolare presieduta dai primati della città. Gli stanno accanto un interprete greco e, come segretario, il giovane Aulo Marcello.
Allorché Catone e Aulo escono dal pretorio, dal culmine dello stesso pretorio si stacca un piccolo uccello rapace, che con un breve volo va a posarsi sulla cima di un’asta piantata nel terreno lì accanto ( si tratta dell’asta adibita a reggere l’insegna del console). Qui fermatasi la bestiola fissa i suoi grandi occhi gialli sui due uomini, e com’è costume delle civette comincia a muovere a ripetizione la testa rotonda dall’alto verso il basso, dal basso verso l’alto.
Studiando i sacri testi del marxismo egli aveva ormai afferrato con chiarezza alcune realtà fondamentali: e in primo luogo che le idee più importanti in essi contenute procedevano dalle medesime fonti anticristiane da cui procedevano anche i comportamenti nazisti.
La cena era al caffè ( caffè vero, importato dal Brasile come una volta) e i discorsi al tavolo s’erano frazionati, quando giunse dalla strada un confuso vocio. I nervi di tutti erano tesi: sebbene non mancasse una componente gioconda in quel rumore. Ambrogio, alzatosi, anziché aprire una delle finestre che dalla sala davano sulla strada, si trasferì nel locale attiguo: qui aprì l’unica finestra e s’affacciò. Era in arrivo una delle squadre di ragazzi addetti all’affissione dei manifesti; il giovane rientrò in sala e chiamò Michele: << Vieni a vedere. >> Tornarono ad affacciarsi insieme.