Categoria: Il Medioevo e altri racconti
Ecco una sintesi di tutti i principali capolavori dello scrittore brianteo. Omero e Aristotele furono i grandi maestri. Corti partì per la Russia per toccare con mano il comunismo: «La ritirata? La summa delle esperienze della mia vita».
Con questo nuovo libro Corti si è dedicato al periodo storico da lui più amato, il Medioevo, per esprimere ai suoi lettori la tesi di cui è fermamente convinto: che la civiltà occidentale così come la conosciamo oggi si fonda, senza sconto alcuno, sul Medioevo. Questo periodo storico bollato dai più in maniera pressapochista come «oscurantista» e «barbaro» in realtà, soprattutto a partire dai secoli della Res Publica Christiana (vale a dire il Basso Medioevo) ha visto la massima fioritura culturale conosciuta dall’umanità, paragonabile soltanto — dice Corti — alla Grecia di Pericle. Scrive infatti: «Possiamo definire questo il tempo dell’umanesimo cristiano. Nel grande quadro della storia dell’Occidente esso fu l’unico comparabile… con la meravigliosa primavera ellenica dei secoli VI, V e IV a. C .»
«Il popolo cristiano esiste perché ha dei padri e dei fratelli maggiori, ed Eugenio è stato per più di una generazione un vero fratello maggiore, la cui chiarezza mentale e statura morale hanno costituito e costituiscono una risorsa per tutti». Così Cesare Cavalleri, direttore di Studi Cattolici, ha introdotto la figura di Eugenio Corti alla platea riunitasi presso la libreria Archivi del Novecento giovedì 18 dicembre [2008] per la presentazione dell’ultima fatica letteraria dell’autore brianzolo, “Il Medioevo e altri racconti” (pp. 194, Ares). Assieme all’autore sono intervenuti gli scrittori Ferruccio Parazzoli e Alessandro Zaccuri.