Eugenio Corti, vedere l’inferno di ghiaccio e ritornare per raccontarlo
Raccolte in volume le lettere spedite dalla Russia ai familiari nel 1942-43 Molte pagine del capolavoro «Il cavallo rosso» hanno origine da qui.
Raccolte in volume le lettere spedite dalla Russia ai familiari nel 1942-43 Molte pagine del capolavoro «Il cavallo rosso» hanno origine da qui.
Nel 1941, Eugenio Corti ha vent’anni. E’ iscritto all’università, Facoltà di giurisprudenza, e questa condizione gli darebbe il diritto di posticipare la chiamata alle armi. Ma “non è giusto – scrive – che mentre tutti giovani della mia età, di quasi tutte le nazioni, sono coinvolti in questa grande guerra, io ne rimanga fuori”.
Alessandro Rivali, curatore del libro Io ritornerò. Lettere dalla Russia 1942-1943 (Ares, 2015), invita alla lettura della corrispondenza inedita di Eugenio Corti risalente al tempo di guerra, recentemente ritrovata nella casa dello scrittore a Besana in Brianza.
L’archivio di Eugenio Corti è una miniera. C’è la sterminata corrispondenza con i lettori, la prima versione del Cavallo rosso, scritta a matita con grafia limpida e sottile, nonché le riflessioni di ordine filosofico o le lettere con personaggi come Benedetto Croce o Augusto del Noce. Presto questo materiale sarà consegnato dalla moglie Vanda alla Biblioteca Ambrosiana perché venga custodito accanto alle carte dei Borromeo o a curiosi cimeli come i guanti di Napoleone a Waterloo o la ciocca di capelli di Lucrezia Borgia.
Cari amici,
abbiamo il piacere di comunicarvi che continuano anche nel mese di novembre le presentazioni del libro Io ritornerò. Lettere dalla Russia 1942-1943 a cura di Alessandro Rivali, pubblicato dalle Edizioni Ares (pp. 248, Euro 14,00).