Vorrei dunque pregarti di dirmi, senza mezzi termini, e senza giri di parole consolatori, se tu “mi vedi” come scrittore, e se ritieni che – come tale – io possa servire a qualcosa. Se ti senti di rispondermi in assoluta sincerità scrivimi, se no ti prego di lasciar perdere. Sempre cordialmente
tuo Eugenio
P.S. […] Bada che non ti dico queste cose per piagnucolare, ma al contrario, perché preferisco mettermi virilmente di fronte alla realtà, per tetra che sia. Se dunque credi dammi – da vero amico – qualche elemento per giudicare, rispondendo (in poche parole beninteso) alla mia domanda iniziale.