Il cavallo rosso, un libro scritto per la gente
Un successo che dura da vent’anni. Lo racconta il primo editore del romanzo, Cesare Cavalleri della Ares: «Descrive eventi minimi di personaggi comuni per disegnare la grande storia».
Un successo che dura da vent’anni. Lo racconta il primo editore del romanzo, Cesare Cavalleri della Ares: «Descrive eventi minimi di personaggi comuni per disegnare la grande storia».
Monza – La sala delle feste di Villa reale ha ospitato lunedì il convegno internazionale “Cantare l’universale nel particolare. L’epica del quotidiano nell’opera di Eugenio Corti”. Promosso dall’assessorato provinciale alla cultura, il convegno si inserisce nelle iniziative che sostengono la candidatura dello scrittore besanese de “Il cavallo Rosso” al Nobel per la letteratura. “L’opera di Corti riesce come poche altre a descrivere la cultura brianzola e i valori fondanti che rimandano alle radici più profonde della nostra terra – hanno commentato il presidente della provincia Dario Allevi e l’assessore alla cultura Enrico Elli, all’apertura dei lavori – il convegno è dedicato alla piena riscoperta di questa identità e al più vasto progetto culturale di recupero e valorizzazione delle proprie origini”.
Ho iniziato a leggere «Il Cavallo Rosso» pochi giorni prima di incontrare Eugenio Corti. Per intervistarlo («Dopo le nove di sera, perché di giorno lavora», mi dice il presidente del Comitato che ha candidato Eugenio Corti al Nobel, Sergio Mandelli) è stato necessario andare a Besana, nella «sua» Brianza. Mentre sono in macchina, penso alle prime pagine del suo libro più importante e mi viene in mente la prefazione di Vittorino Andreoli a un libro lontano anni luce dal «Cavallo» di Corti, «Dracula» di Bram Stoker. Andreoli scrive che quando il lettore ripone il libro in uno scaffale «gli sembra quasi di separarsi da una cosa in cui egli stesso è entrato e se ne può allontanare solo sapendo che il libro è lì ad aspettare e lo si può rileggere in ogni momento.
Lunedì 8 novembre a Besana Brianza presso l’abitazione dello scrittore Eugenio Corti, è stato presentato il progetto Il Cavallo Rosso, con finalità di promozione e valorizzazione sia della sua produzione letteraria sia dei territori briantei, scenario principale delle sue opere.
Il ne s’agit pas là que d’un gros roman mais surtout d’un très grand roman et qui plus est d’un très grand roman catholique. Publié pour la première fois en Italie en 1983, Le cheval rouge vient d’être traduit en français. Ce Cheval rouge c’est celui de l’Apocalypse. “Sortit alors un autre cheval rouge feu; à celui qui le montait fut donné le pouvoir de bannir la paix de la terre pour faire s’entre-tuer les hommes. Et on lui donna une grande épée” (Apoc. VI, 4).