Categoria: Articoli su Eugenio Corti
«Io ho intenzione di scrivere e di compiere un’opera che serva potentemente alla gloria di Dio sulla terra. Io non avrò merito s’intende; ma quest’idea è venuta prendendo in me salde basi, mi pare che sono stato creato soprattutto per questo».
Nelle parole di Eugenio Corti la vita e la scrittura abitano la medesima casa. E il lettore di ogni tempo e luogo scopre di farne parte. Non c’è storia umana che non trovi spazio e respiro nello sguardo e nella penna di Corti. Lui, del resto, si è sempre descritto come un cantastorie: la sua capacità di incantare narrando trova in Omero un maestro riconosciuto fin dai tempi del ginnasio.
Eugenio era interessato alla posterità, voleva fare un lavoro che restasse, che raccontasse qualcosa alle generazioni che sarebbe arrivate dopo.
Eugenio diceva sempre che i suoi libri sarebbero serviti in futuro quando le nuove generazioni si fossero rese conto dei tanti errori commessi. I giovani sono sempre gli stessi, sono pronti ad assorbire e ad imparare. L’importante è che ci siano dei maestri.
«Abbiamo avuto una vita intensa. Eugenio era complicato, ma era di una generosità unica. Era un uomo curioso, di tutto e tutto entrava nella sua scrittura. Mi ha fatto vedere la profondità delle cose».