Categoria: Articoli su Eugenio Corti

La morte di Eugenio Corti e il silenzio (ingiusto) sulla sua opera

Da molti critici Il cavallo rosso viene indicato come il grande romanzo cattolico del Novecento. François Livi, docente alla Sorbona ha scritto: “Il Cavallo rosso lancia una sfida alla cultura dominante e, contro ogni aspettativa, la vince… Romanzo della storia e sulla storia, è al tempo stesso un bellissimo romanzo d’amore, un mirabile affresco della vita in provincia (ma non certo un romanzo provinciale). Questo mondo brulicante di personaggi, di drammi, di grandiose scene collettive – si pensi in particolare alla disfatta delle truppe dell’Asse sul fronte russo – è immerso nella complessa luminosità del vero… Una miniera di pagine da antologia…”.

L’avventura di Eugenio Corti in Francia

Eugenio Corti, dipingendo e tratteggiando l’uomo nella sua totalità, offre gli strumenti per uscire dalla crisi, il modo per uscire da questa civiltà fatta unicamente di cifre, unicamente celebrale, che è magnifica, straordinaria, ma che non ha una meta: lo scopo, la meta ultima viene data dal cuore. Il cuore può dire di no agli aspetti negativi della nostra civiltà.
Mi piacciono molto gli autori che sono dei geni rappresentativi dei loro Paesi e della loro città, della loro regione. Si parla di un premio Nobel a Corti, ma praticamente è già stato detto tutto. Gli scrittori devono essere in armonia con il loro suolo natale, in armonia profonda con la loro religione, è il motivo per cui, a mio parere, il premio Nobel è già stato attribuito a Eugenio Corti.

Eugenio Corti, uno sconosciuto di successo

“Ho conosciuto un uomo di pacata, insopprimibile allegria” scrive la biografa di Eugenio Corti. “Non l’allegria dell’ottimismo vociante e senza ragione, ma il sereno e arguto buonumore dell’uomo che ha il gusto della vita. E non perché essa gli sia stata lieve. Nei suoi giorni più dolorosi Corti ha verificato che l’esistenza è sotto il segno del Creatore. Vale a dire che è per il bene”.

Le figure femminili nel Cavallo rosso di Eugenio Corti

La critica ha definito Eugenio Corti «scrittore visuale» ed effettivamente le capacità descrittive, e la resa icastica che ne consegue, sono forse il pregio maggiore del romanziere. Così le figure femminili delineate nel Cavallo rosso, appartenenti ad ambienti e mondi diversi e di ogni età, appaiono con nettezza ed evidenza all’immaginazione del lettore: per lo più viste e contemplate dagli uomini, e quindi da uno sguardo esterno, appaiono «il tu di un io», indecifrabili in quanto alterità irriducibile.