Quanto scritto nei Diari conferma come Eugenio Corti sia stato un grande interprete del XX secolo, in particolare della tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Inoltre è stato anche un grande interprete delle vicende italiane del Novecento, che sono poi descritte nelle sue opere. Questi Diari rafforzano l’idea di uno scrittore testimone e protagonista di un momento importante della storia, pieno di cambiamenti epocali. La lezione che lascia a noi e alle generazioni future è quella della responsabilità e dell’impegno: occorre essere protagonisti e prendersi cura e carico delle cose. La vita quotidiana di ciascuno non riguarda solo le proprie vicende personali, ma possiede anche una dimensione comunitaria e collettiva. La responsabilità deve essere esercitata anche nella polis, nella città, nell’impegno per migliorare la società e il corso della storia. Eugenio Corti è cosciente del fatto che non ci si possa disinteressare della storia e di quello che accade nel mondo intorno a noi nel momento in cui viviamo. In quest’ottica si comprende come la sua ferma decisione di andare a combattere sul fronte russo, come poi accadrà nel 1942, non sia frutto di volontarismo o dell’adesione ad una ideologia militarista, ma al contrario obbedisca al suo profondo desiderio di essere in sintonia con i grandi avvenimenti della storia di quel momento e di voler svolgere fino in fondo la sua parte.