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Eugenio Corti

Eugenio Corti, il grande scrittore sconosciuto a scuola

In un’intervista rilasciata a Renato Farina poco prima di morire, Eugenio Corti rivelava che la sua vocazione di scrittore era nata quando era ancora ragazzino, incontrando la grande epopea dell’Odissea, poema in cui Omero era riuscito a trasformare in bellezza ciò di cui trattava. «Da grande», si era ripromesso il piccolo Corti, «anch’io farò lo stesso». Era una chiamata a trasmettere la grandezza della vita, a rendere gloria a Dio per il dono del creato, conscio che non c’è circostanza dell’esistenza a cui non siamo chiamati, non c’è nulla che non abbia senso. Se ogni circostanza ha senso, allora ogni momento ci chiama a un compito e ad una responsabilità.

Eugenio Corti

Grazie al FAI sarà possibile visitare villa Corti

“Ringraziamo i proprietari, che con grande generosità e sensibilità, apriranno i loro beni per questa grande occasione di conoscenza e valorizzazione, attraverso le visite accompagnate dai volontari del FAI: la città di Besana in Brianza, la famiglia Corti, la fondazione G. Scola Onlus –  si legge nella nota stampa degli organizzatori. – Ringraziamo in particolare l’Associazione Culturale S.S. Pietro e Paolo – Brugora e l’Associazione Eugenio Corti e tutti coloro che coloro che hanno collaborato per rendere possibile questo evento”.

Catone

Scritti di Eugenio Corti – La civetta

Allorché Catone e Aulo escono dal pretorio, dal culmine dello stesso pretorio si stacca un piccolo uccello rapace, che con un breve volo va a posarsi sulla cima di un’asta piantata nel terreno lì accanto ( si tratta dell’asta adibita a reggere l’insegna del console). Qui fermatasi la bestiola fissa i suoi grandi occhi gialli sui due uomini, e com’è costume delle civette comincia a muovere a ripetizione la testa rotonda dall’alto verso il basso, dal basso verso l’alto.

Eugenio Corti

La speranza dentro l’abisso. Diari di guerra ritrovati

Dagli archivi famigliari possono emergere memorie sorprendenti, vivacissime, che aiutano a rileggere con una luce nuova e più intensa gli snodi cruciali della nostra storia. È quanto accaduto con il ritrovamento e la pubblicazione di un’antologia dei diari del giovane Eugenio Corti, da cui apprendiamo la sua formazione letteraria, come la sua forza spirituale negli anni di guerra, e in particolare durante il dramma della ritirata di Russia. Ma è anche quanto impariamo anche dai diari di Giuseppe De Carli ed Enrico Cattaneo, risucchiati nel gorgo della Seconda guerra mondiale che furono fedeli storiografi della loro esperienza: a De Carli toccò la guerra in Sicilia e una lunga prigionia, a Cattaneo un’incredibile avventura dalla Grecia, alla Russia alla Germania.

Gli ultimi soldati del re

La recensione di Cesare Cavalleri a Gli ultimi soldati del Re

E’ un romanzo di eventi, di idee, di uomini, questo. E’ il romanzo della speranza “del riscatto in un momento fra i più bui della storia italiana. Una speranza tenue, un’esile fiammella, che verso la fine sembra sul punto di spegner­si, perché nel disorientamento ge­nerale, con gli echi della guerra civile, con la spossatezza degli anni spesi al fronte, gli animi sembrano cedere.