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Eugenio Corti

L’amico che scriveva lettere bellissime

Nell’archivio di Casa Corti a Besana in Brianza sono conservati numerosi faldoni che raccolgono la fitta corrispondenza tra Eugenio e i suoi tanti lettori. In chiusura del quaderno cortiano, presentiamo il ricordo della prof.ssa Maria Gaspari, che dopo aver scoperto l’epopea del Cavallo rosso, iniziò un intenso carteggio con Corti, da cui scaturì, tra l’altro, il progetto di una riduzione scolastica della Storia di Manno. E’ una delle tante testimonianze giunte in redazione dopo la notizia della morte di Eugenio, lo scorso 4 febbraio.

Eugenio Corti

Quei bambini spagnoli nel gulag sovietico. Rileggendo Eugenio Corti

Tra le pagine meno conosciute della storia del ventesimo secolo, quella della tratta dei bambini spagnoli in Urss, dopo la guerra civile spagnola è forse una delle più significative.
Con la vittoria dei franchisti, molti comunisti ripararono nel 1938 in Urss, convinti di andare a vivere in un nuovo paradiso terrestre. Portarono con loro circa 300 bambini spagnoli, in parte figli di prigionieri franchisti giustiziati, in parte figli di fanatici marxisti che affidarono volentieri la loro prole alle magnifiche sorti e progressive del nuovo regno del proletariato.

Il cavallo rosso - edizione giapponese

Il cavallo rosso nel paese del Sol Levante

In questo memoir, il prof. Peter Milward, docente emerito presso la Sophia University di Tokyo, ricorda l’emozione suscitata dall’incontro con Il Cavallo rosso e l’iter che portò alla sua pubblicazione in giapponese. Peter Milward è il primo ad aver affrontato in modo sistematico la questione della «cattolicità» del canone shakesperiano.

Il cavallo rosso - edizione francese

Cristianizzare il mondo, perché la bomba non scoppi più

Per gentile concessione delle Edizioni Ares pubblichiamo un brano tratto dal romanzo Il cavallo rosso dello scrittore Eugenio Corti (1921-2014) che narra l’angoscia che portò tra i prigionieri di guerra la notizia dello scoppio delle prime bombe atomiche nel 1945. Protagonista della scena è l’ufficiale italiano Michele Tintori, personaggio di fantasia, che si trova prigioniero di guerra in un lager russo a Susdal, cittadina a quasi 200 chilometri ad est di Mosca, che ospitava molti soldati, tra i quali un buon numero di italiani, catturati durante la tragica ritirata dell’inverno 1942-1943. Nel brano viene citato anche il cappellano militare padre Guido Turla (1910-1976).

Eugenio Corti e i genitori

Ecco il diario inedito di Eugenio Corti

Nel numero di giugno di Studi cattolici (rivista edita da Ares) è incluso un prezioso «Quaderno speciale» dedicato a Eugenio Corti (1921-2014). Si festeggia la nuova edizione in lingua francese del Cavallo rosso (Le Cheval rouge, Noir sur Blanc, Montricher 2020, traduzione di Françoise Lantieri, pagg. 1416, euro 32). Il Quaderno si apre come meglio non si potrebbe, ovvero con un inedito dai Diari di guerra dello scrittore (qui ne presentiamo un breve stralcio).