A teatro la tragedia di Eugenio Corti

Il 24 giugno 2011 potrebbe essere ricordato come un evento socialmente significativo e culturalmente rivoluzionario. Franco Branciaroli, accompagnato da un cast di tredici attori, interpreterà l’uomo più tragico di tutta la storia del Novecento, Iosif Vissarionovic Dsugasvili detto Stalin, protagonista della tragedia di Eugenio Corti “Processo e morte di Stalin”.

Aggiornamenti della mostra su Corti

Segnaliamo i prossimi appuntamenti per la mostra itinerante “Dalla Brianza al Mondo: lo scrittore Eugenio Corti” (http://www.costruiamoilfuturo.it/content/lanno-di-eugenio-corti-la-mostra)

INVERIGO – 10–12 giugno 2011 – La Rotonda di Inverigo

CARATE BRIANZA – 3–5 giugno 2011 – Liceo Don Gnocchi di Carate Brianza.Esposizione della mostra in occasione della festa di fine anno

Scopri come prenotare gratuitamente la mostra: http://www.costruiamoilfuturo.it/content/prenota-la-mostra-di-eugenio-corti

Eugenio e Vanda Corti

Il disastro dossettiano secondo Eugenio Corti

L’accordo è che si parlerà di politica. Ma di quale politica? “Il punto di partenza – afferma lo scrittore Eugenio Corti senza preamboli – è la situazione generale della cultura, oggi. Tutto ha inizio all’epoca del Rinascimento, quando è avvenuto il passaggio dall’umanesimo teocentrico cristiano all’Umanesimo tout court”. Lo scrittore Eugenio Corti non è nuovo ad analisi del presente che partano da lontano, nel tempo o negli avvenimenti. Il cavallo rosso (Ares, 1983), il suo romanzo capolavoro, è una lunga saga degli uomini e della storia, che sa rendere conto con passione dei decenni che vanno dal 1940 al 1974.

In scena Processo e morte di Stalin

Teatro Manzoni di Monza

VENERDI’ 24, SABATO 25, DOMENICA 26 GIUGNO ore 21.00

FRANCO BRANCIAROLI in

“PROCESSO E MORTE DI STALIN”
Tragedia di Eugenio Corti

Produzione Teatro de gli Incamminati

in collaborazione con la Fondazione Il Cavallo Rosso, la Fondazione Costruiamo il Futuro e il Liceo Don Gnocchi di Carate Brianza

Corti, un Ulisse al premio Nobel?

Venerdì Eugenio Corti si recherà ancora nella stanza al primo piano del palazzo di famiglia a Besana in Brianza (Monza), dove vide la luce il 21 gennaio 1921: «Fu alle nove del mattino, mi ha riferito mio padre». È la stanza che è diventata il suo studio, e dove tuttora lavora: attualmente a una nuova edizione del volume di saggi Il fumo nel tempio. Lo scrittore, noto soprattutto per il romanzo Il cavallo rosso, pubblicato da Ares, (che ha avuto 27 edizioni vendendo oltre 300mila copie), ma che è stato spesso trascurato dalla critica, ci tiene a sottolineare il valore artistico delle sue opere: «Ho cercato sempre di rendere l’universale nel particolare, secondo quanto predicano Aristotele e San Tommaso». Della sua fede non vanta alcun merito («mi è stata trasmessa dai miei genitori»), ma resta fermo nel proposito di contribuire con la bellezza all’affermazione del Regno: «Vedere l’assoluto nel relativo, la realtà specchio di Dio: se è rispettata questa impostazione nel rendere la realtà viene fuori l’opera d’arte».