La visione del mondo non assume mai l’andatura di una lezione o quasi. Emerge dai fatti “quasi senza volerlo”. Pagine dolenti. Pagine gaie. Pagine aggrovigliate e invocanti ed esprimenti un’ammirazione arresa e attonita. Mai senza fatica. “Concatenamenti” chiama la riflessioni di Corti, un suo amico. Ma nello scorrere fluviale e gorgogliante del racconto non v’è traccia di sistematicità artificiosa: il Romanziere si dice come è e come si sente nell’intimo. Un vigore e una freschezza rari nella letteratura contemporanea. E il susseguirsi degli avvenimenti e degli stati d’animo prende fino alla commozione. Con scrittura che sa essere, a volta a volta, cruda, solenne, flebile, gioiosa, ribelle. Mai astiosa. Mai sarcastica.