Il seguito del Bounty (appunti di diario)
FINE 1973 – Mi arriva una telefonata da un conoscente che lavora nel campo del cinema: “Hai letto l’articolo di Abitai su Il giorno del 15 (novembre)?”. “No, non l’ho letto.”. “Ma come! Parla...
FINE 1973 – Mi arriva una telefonata da un conoscente che lavora nel campo del cinema: “Hai letto l’articolo di Abitai su Il giorno del 15 (novembre)?”. “No, non l’ho letto.”. “Ma come! Parla...
La Lombardia, da Lecco a Milano, è per la maggior parte dei lettori il paese di Manzoni. Comunque, anche se Renzo e Lucia non avessero mai vagato per la Brianza, non avrebbe importanza, perché la Brianza adesso possiede il suo scrittore, Eugenio Corti, il cui romanzo Il cavallo rosso, ha elevato questa zona al livello delle altre regioni immortalate dai grandi scrittori.
Il prosatore, drammaturgo e pubblicista italiano Eugenio Corti, la prima parte (“Sul fronte orientale”) della cui trilogia “Il cavallo rosso” è stata pubblicata recentemente dalla casa editrice “Mintis”, ha fatto visita al traduttore del suo libro Algimantas Vaisnoras. Con l’aiuto del traduttore, lo scrittore e la moglie signora Vanda hanno gentilmente accettato di rispondere ad alcune domande.
In un’intervista rilasciata a Renato Farina poco prima di morire, Eugenio Corti rivelava che la sua vocazione di scrittore era nata quando era ancora ragazzino, incontrando la grande epopea dell’Odissea, poema in cui Omero era riuscito a trasformare in bellezza ciò di cui trattava. «Da grande», si era ripromesso il piccolo Corti, «anch’io farò lo stesso». Era una chiamata a trasmettere la grandezza della vita, a rendere gloria a Dio per il dono del creato, conscio che non c’è circostanza dell’esistenza a cui non siamo chiamati, non c’è nulla che non abbia senso. Se ogni circostanza ha senso, allora ogni momento ci chiama a un compito e ad una responsabilità.
“Ringraziamo i proprietari, che con grande generosità e sensibilità, apriranno i loro beni per questa grande occasione di conoscenza e valorizzazione, attraverso le visite accompagnate dai volontari del FAI: la città di Besana in Brianza, la famiglia Corti, la fondazione G. Scola Onlus – si legge nella nota stampa degli organizzatori. – Ringraziamo in particolare l’Associazione Culturale S.S. Pietro e Paolo – Brugora e l’Associazione Eugenio Corti e tutti coloro che coloro che hanno collaborato per rendere possibile questo evento”.