I 100 anni di mastro Eugenio Corti
Ricordo del Cavalier dalla Penna contro l’«imbestiamento nuovo»
Ricordo del Cavalier dalla Penna contro l’«imbestiamento nuovo»
Littérature et guerre forment un vieux couple. Antique si l’on remonte à l’Odyssée. Et comme la guerre est aussi multiple que la vie, ce tandem ne prend pas de rides.
Gli studenti delle classi terze dell’Istituto Aldo Moro hanno avuto l’opportunità di approfondire la figura di Eugenio Corti
Il testo non è affascinante solo da un punto di vista estetico-letterario, non manca infatti lo spessore di una lucida e profonda riflessione sulla storia e sulla cultura occidentale. Il destino degli uomini si intreccia e si confonde col destino dei popoli ora responsabili ora vittime di tante orribili sofferenze causate, secondo l’autore, dalla perdita del senso di trascendenza. Non si tratta di un giudizio moralistico, calato dall’alto di un paternalismo intellettualistico, perché con semplicità viene ampiamente documentato dai concreti gesti di umanità o, viceversa, di malvagia negazione dell’umano, che rendono il libro ricco di varietà e di equilibrio.
Eugenio Corti, scrittore e cristiano, ha lasciato un’eredità letteraria caratterizzata dall’essere custode della memoria e della verità, affrontando l’oblio con bellezza e autenticità. Nei suoi ultimi giorni di vita ha espresso serenità di fronte alla morte, confidando nella misericordia divina e nella trascendenza della sua opera. È scomparso nel 2014, lasciando un segno profondo nella letteratura.